Il tema delle emozioni ha ispirato musicisti, attori, scrittori, poeti. Tutti si sono chiesti cosa fossero le emozioni, da dove arrivassero e come si manifestassero. Emozioni amiche o nemiche?
Stai studiando e all’improvviso inizi a piangere, senza controllo.
Sei al lavoro e la frase di un collega ti urta talmente tanto che alzi la voce e….. litigate. Anche se non volevi.
E' sera, sei stanco/a e non vedi l’ora di dormire. Ma quando ti metti a letto i pensieri iniziano a bussare alla porta e le preoccupazioni non ti lasciano prendere sonno.
Sono tutti esempi di come le emozioni prendono il sopravvento.
Quanto sarebbe bello avere una bacchetta magica in questi momenti e spazzare via queste brutte intruse?
Spesso nel mio studio a Trento incontro persone che mi chiedono di imparare a gestire le proprie emozioni.
Le emozioni sono uno stato di attivazione fisica e psicologica che si instaura a seguito dell’interpretazione da parte del soggetto di un evento, di un pensiero o di un ricordo. Hanno una durata breve e un valore adattivo, perchè costituiscono un messaggio che, se ascoltato, può orientare le nostre azioni.
Le emozioni quindi, servono. A livello evoluzionistico sono nate per uno scopo ben preciso:
- la felicità ci attiva e ci permette di godere di un successo, di entrare più facilmente in relazione, di creare legami;
- la rabbia ci spinge ad esprimere quello che desideriamo, o a difenderci, facendo valere un nostro diritto;
- la tristezza aiuta le altre persone a capire che abbiamo bisogno di conforto e vicinanza.
Insomma ogni emozione è utile ed orientata ad uno scopo, è un’amica, se ascoltata. Quanto appena descritto rappresenta un aspetto universale delle emozioni, che riguarda ogni individuo, ogni cultura, ogni tempo storico senza distinzioni. Esistono però anche aspetti soggettivissimi nelle emozioni che proviamo. Non a caso poco sopra ho sottolineato la parola interpretazione. Ogni emozione può essere vista come una storia scritta da un individuo, in una determinata società, in un tempo storico preciso. La tristezza che prova una ragazza di 16 anni è diversa da quella di un uomo di 50.
Di fronte ad uno stesso evento, il gelato appena comprato che cade a terra, ad esempio, un bambino reagirà piangendo e disperandosi, un adulto dicendo una parolaccia o ridendoci sopra. Sia perchè le età e le storie sono diverse, sia perchè la società, con le sue idee, convenzioni e stereotipi, plasma il modo in cui una persona prova ed esprime le sue emozioni. Se immaginiamo le emozioni come storie e discorsi personali e unici, ci accorgiamo che non possiamo “trattare” allo stesso modo tutte le rabbie, tutte le tristezze, tutte le felicità. Esisterà la rabbia di Lucia, la felicità di Matteo e il disgusto di Fabio. E per ognuno di loro occorrerà approfondire storia, significati e idee che si sono costruite attorno al tema delle emozioni.
In certe situazioni le emozioni, da utili consigliere, diventano nemiche. Quando accade?
soprattutto quando ci troviamo in situazioni di scarso ascolto di sè stessi. Quando le emozioni vengono ignorate, sminuite e trattate come delle intruse, molto spesso prendono il sopravvento. È come se l’emozione dicesse: “Non mi vuoi ascoltare eh? Allora mi faccio sentire sempre di più! Ti infastidisco!”
quando viviamo momenti di stress, soprattutto se cronico. In quei momenti alcuni dei nostri bisogni fondamentali vengono ignorati e questo può portare il corpo e la mente a reagire all’improvviso. Attacchi di rabbia, pianto improvviso, sbalzi d’umore possono essere frequenti
quando non abbiamo imparato a regolare le nostre emozioni o abbiamo imparato modi disfunzionali di esprimerle. In questo caso, iniziare un percorso psicologico può essere utile, per andare ad individuare quali storie e significati abbiamo associato ad una particolare emozione.
Gestire le emozioni, insomma, è possibile. Per farlo occorre conoscerle, entrarci in contatto e dare loro un nome specifico. Capire come nascono in te, come evolvono, cosa ti permette di esprimerle, quali luoghi o persone ne facilitano la loro espressione. Tutti questi processi prendono il nome di: consapevolezza emotiva.
La consapevolezza emotiva è una competenza che viene acquisita nel tempo, già da piccini. Premi qui per leggere il mio articolo su come facilitare la consapevolezza emotiva nei propri figli oppure qui se invece vuoi avere dei consigli pratici su come allenarla in te.
Dott.ssa Psicologa Evelyn Bettini – Trento