Psicologa - psicoterapeuta - Trento
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Come funziona un percorso di psicoterapia?

Come funziona un percorso di psicoterapia?

“Sai come funziona un percorso di psicoterapia?” è una delle domande che spesso faccio in una prima telefonata o in un primo colloquio.

Questo perchè, attorno alla figura dello psicologo e dello psicoterapeuta, continuano ad esserci molti falsi miti (se ti va di approfondire clicca qui: https://www.evelynbettini.com/psicologia-e-luoghi-comuni/ )

La psicoterapia è un viaggio interiore e relazionale che porta ad un aumento della consapevolezza di sé, alla gestione di emozioni, vissuti spiacevoli, difficoltà psicologiche e relazionali.

La parola "psicoterapia" deriva dal greco "psiché" (ψυχή), che significa anima o mente, e "therapeia" (θεραπεία), che significa cura. Quindi, etimologicamente, "psicoterapia" significa "cura dell'anima".

Ma come nasce e come funziona un percorso di terapia?

La psicoterapia ha radici che affondano nel XIX secolo, quando Sigmund Freud sviluppò la psicoanalisi, una delle prime teorie per comprendere e trattare le problematiche psicologiche. Da allora, si sono evoluti molti approcci terapeutici, da quelli psicodinamici a quelli cognitivo-comportamentali, fino a nuove forme di terapia sistemiche e costruttiviste, che io stessa utilizzo.

Ogni approccio ha il suo metodo, le sue strategie e un modo specifico di pensare alla persona e al cambiamento.

Sostegno psicologico o psicoterapia?

Per comprendere la differenza tra sostegno psicologico e psicoterapia, possiamo utilizzare una metafora: immagina un gomitolo di lana, composto da fili di colori diversi. Ogni filo rappresenta un aspetto della tua vita, dei tuoi pensieri, delle tue emozioni, delle tue relazioni. Il gomitolo è la tua complessità, la tua individualità.

Il sostegno psicologico, in questo caso, può essere visto come il tentativo di districare uno solo dei fili, magari il rosso, che rappresenta una difficoltà o un disagio che ti sta particolarmente a cuore. In questo tipo di percorso, l’obiettivo è affrontare e risolvere un problema specifico, in tempistiche tendenzialmente brevi.

La psicoterapia, invece, prende in mano tutto il gomitolo. Si occupa di tutti i fili, di tutta la complessità che ti caratterizza. Il lavoro dello psicoterapeuta è quello di aiutarti a esplorare ogni singolo filo, a capire come interagiscono tra loro e a scoprire nuovi modi per gestirli. Un percorso terapeutico ti permette di vedere il quadro complessivo e di affrontare anche gli aspetti più nascosti della tua persona.

La psicoterapia come un viaggio

Un percorso di psicoterapia, per essere efficace, deve avere una meta, un obiettivo, come accade nelle prime fasi di progettazione di un viaggio o di un cammino. Occorrono perciò intenzionalità e consapevolezza.

La costruzione di una meta solitamente occupa le prime fasi di un percorso di psicoterapia, insieme, infatti, si iniziano ad esplorare ipotesi, approfondendo meglio le prospettive e le possibilità di cambiamento che la persona vorrebbe raggiungere.

Gli obiettivi di un percorso terapeutico sono perciò personali e specifici perchè costruiti solo sulle tue esigenze.

Durante il mio lavoro mi è capitato di incappare in alcune richieste molto tipiche con cui le persone arrivano al primo colloquio, richieste che, purtroppo non possono essere soddisfatte e da cui si può però partire per costruire una direzione da dare al percorso.

Ecco tre richieste molto tipiche all’inizio di un percorso di psicoterapia:

1.Cambiare le altre persone: La psicoterapia non ha come obiettivo modificare il comportamento degli altri, ma piuttosto aiutare te a cambiare il modo in cui reagisci e interagisci con loro. La costruzione di un obiettivo terapeutico richiede di porsi in prima persona, non può riguardare ciò che vorresti cambiare negli altri, ma deve essere focalizzato su di te e sulle tue emozioni, reazioni e comportamenti.

2. Dimenticare il passato: Non si può "cancellare" il passato, ma si può lavorare su come esso influisce sul presente e imparare a gestire le emozioni legate ad esso. Si costruiscono insieme delle lenti, dei filtri diversi per osservare ciò che è stato.

Per questo motivo l’obiettivo che si costruisce in terapia deve essere rivolto al futuro. Inoltre è fondamentale parlare e concordare in queste prime fasi delle tempistiche che ci si immaginano verosimili per raggiungere tale obiettivo.

3. Tornare ad essere come prima: Non è possibile riportare la vita allo stato precedente di una crisi o di un cambiamento. Il percorso di psicoterapia aiuterà a crescere, a cambiare ulteriormente in modo direzionato e a fare pace con la tua storia… ma sempre in una prospettiva presente/futura.

 

Domande guida

Un aspetto fondamentale del lavoro terapeutico è il collegamento tra la teoria e la pratica, tra ciò che si fa nella stanza dello psicoterapeuta e ciò che si fa nella vita quotidiana.

Se stai pensando di iniziare un percorso di terapia e, però, non sai da dove partire per trovare le parole da comunicare al primo colloquio, non aver paura. Compito del terapeuta è proprio quello di aiutarti ad orientarti nell’immaginare un futuro.

Ecco alcune domande che solitamente faccio per arrivare assieme ai miei clienti a costruire un obiettivo di lavoro:

  1. Cosa faresti domani di diverso nella tua giornata se magicamente il problema che porti qui oggi sparisse? Prova ad immaginare la tua giornata tipo.
  2. In che modo potresti peggiorare il problema? Questa domanda, all'apparenza strana, ti può aiutare a comprendere quali azioni metti già in campo che alimentano il problema.
  3. Con quali persone ti comporteresti in modo diverso? E come?

Ricorda, nessuno ti chiede di fare la maratona. Puoi concederti delle pause, dei “pit stop” per riflettere su quanto hai fatto e valutare il percorso. Non esiste un tempo giusto per il cambiamento, l’importante è fare un passo alla volta.

In conclusione, un percorso di psicoterapia è un viaggio di conoscenza e trasformazione che richiede tempo, impegno e volontà di cambiamento. Ma con il giusto supporto e un obiettivo chiaro, è possibile affrontare il percorso con serenità, accettando che il cambiamento avvenga gradualmente e passo dopo passo.

Se, leggendo questo articolo ti sono venute delle curiosità o delle domande, non esitare a contattarmi.

Dott.ssa Psicologa Evelyn Bettini – Trento

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