Psicologia e… luoghi comuni

Le figure dello psicologo e dello psicoterapeuta sono ancora misconosciute e spesso ostacolate da pregiudizi, stereotipi e paure.

A differenza di quello che accade epr altre figure sanitarie (nutrizionisti, dietologi, logopedisti) che si occupano di salute, il mondo della psicologia è ancora ricco di falsi miti e credenze che ostacolano le persone ad occuparsi del proprio benessere.

Lo psicologo è solo per i matti”

“Che ci vai a fare dalla psicologa? Puoi parlarne con un’amico/a!”

“Non mi va di andare da uno psicologo perchè durerà anni e sarà molto costoso!

Quante volte abbiamo sentito queste frasi?

Questi ostacoli spesso proibiscono alle persone di chiedere l’aiuto di un/a professionista.

Nel momento in cui sentono i primi malumori, malesseri o sintomi negativi tendono ad ignorarli, a sviare, a voler “fare da soli”.

Gli stereotipi e i sensi comuni nel campo della psicologia sono ancora molti, in questo articolo mi pongo come obiettivo quello di analizzarli insieme a voi, per cercare di smontarli e costruire una visione più costruttiva della psicologia.

  1. “Lo psicologo è per deboli! Devo farcela da solo”

Nella nostra società è fortissima l’idea (soprattutto nel genere maschile) che parlare di sè e delle proprie emozioni sia qualcosa per “deboli”.

Questa concezione si sta scardinando sempre di più (finalmente!), ma purtroppo persiste ancora, soprattutto nelle realtà più chiuse come le piccole valli o i paesini.

Non occorre andare troppo lontano per accorgersi che questa idea tocca tutti noi, in fondo ognuno di noi, chi più chi meno, ha il timore di essere giudicato. Se tornate un po’ indietro con la memoria vi accorgerete che il sistema educativo ha sicuramente una parte di responsabilità: per anni, fin da piccoli, a scuola hanno posto l’accento su ciò che sbagliavamo, evidenziando bene in “rosso” i nostri errori, non certo le nostre qualità.

Insomma, per troppo tempo ci hanno fatto credere che è sbagliato sbagliare.

Ma, da quello che noto come psicologa, è che il mio studio non è frequentato da deboli, ma da persone coraggiose e sensibili che hanno il coraggio di accettare e superare i propri limiti, impegnandosi a fondo e mettendosi in elevata discussione.

  1. “Che ci vado a fare dallo psicologo se posso parlare con un amico/a?”

Un’altro luogo comune sulla figura dello psicologo è che possa essere equiparato allo sfogo che si ottiene quando si parla con un confidente.

Ma cosa lo differenzia da un amico? Vediamolo assieme…

  • La formazione, che è lunghissima (come minimo 6 anni e tre tirocini) e richiede anche un profondo lavoro su di sé;
  • L’obiettivo: nella chiacchierata vogliamo sfogarci, da uno psicologo ci aspettiamo invece la costruzione di una nuova strada, più costruttiva;
  • La deontologia: rivolgerci ad un professionista ci permette di creare uno spazio sicuro e protetto da leggi e da codici deontologici;
  • Infine…i ruoli: se con un amico esiste reciprocità e orizzontalità, dallo psicologo i piani sono sbilanciati. Al centro dell’attenzione ci sei tu e la tua storia, l’incontro diventa un momento tutto e solo tuo.
  1. “Un percorso psicologico dura anni!”

Un altro profondissimo luogo comune nel campo della psicologia, che spesso ostacola una persona dal rivolgersi al professionista, è l’idea comune che un percorso psicologico debba durare per molto tempo.

Se agli inizi di questa professione (primi decenni del 900) questa idea poteva trovare fondamento nella quotidianità, ora le cose sono profondamente cambiate.

Le tecniche e gli strumenti in campo psicologico, pedagogico e psicoterapeutico si sono notevolmente aggiornati ed arricchiti permettendo anche la costruzione di percorsi di consulenza brevi e focalizzati.

Inoltre, la durata di un percorso psicologico deve essere scelta e negoziata dalla persona che richiede un intervento: nulla viene deciso senza la tua volontà.

In questo articolo ho raccontato tre tra gli stereotipi più diffusi nel campo della psicologia che rendono le figure dello psicologo e dello psicoterapeuta ancora misconosciute.

Se leggendolo ti sei riconosciuto in qualcuna di queste situazioni oppure se ti sono venuti alla mente delle vicende in cui hai assistito alla diffusione di questi stereotipi, ora sai anche tu come controbattere.

Se, al contrario, ti è rimasto ancora qualche dubbio, non esitare a contattarmi!

Dott.ssa Eveyn Bettini
Psicologa - Trento
tel: +39 349 6837290

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